Con il termine Meditazione si intende un insieme di tecniche mentali con le quali si coltivano le potenzialità interiori: è un addestramento mentale che utilizza diversi metodi al fine di purificare la mente dalle emozioni disturbanti e raggiungere livelli di consapevolezza più ampi e più profondi.
Il processo di Meditazione vero e proprio inizia con il ritiro dei sensi (in sanscrito Pratyahara प्रत्याहार), che favorisce la concentrazione ( Dharana धारणा): una stabile e prolungata concentrazione abilita la mente ad elevarsi attraverso gli stati meditativi (Dhyana ध्यान) fino alla completa stabilizzazione concentrativa (Samadhi समाधि), uno stato dove il meditante e l’oggetto di meditazione diventano una cosa inseparabile: qui ,infatti, non si può più parlare di concentrazione mentale, poiché soggetto e oggetto svaniscono e rimane l’esperienza stessa.
La Meditazione Buddhista
La meditazione buddhista (Bhavana भावन) è composta da due elementi: la “concentrazione univoca” (Shamatha शमथ) e la “ visione profonda” (Vipashyana विपश्यन) che consente di vedere, appunto, la natura reale delle cose e dei fenomeni.
Shamata, è la tecnica alla base di ogni forma di meditazione descritta anche negli Yoga Sutra di Patanjali: qui si possono raggiungere diversi stati meditativi (Dhyana) che conducono a livelli sempre più sottili di concentrazione ma che non sono sufficienti alla completa e totale realizzazione spirituale, dal punto di vista buddhista.
Questo è possibile solo sviluppando la saggezza (Prajna प्रज्ञा) attraverso un livello avanzato di pratica, la Vipassana, appunto.
La Vipassana è la meditazione buddhista per eccellenza che conduce il praticante alla liberazione dalla sofferenza grazie alla realizzazione diretta della natura dei fenomeni.
“La meditazione può essere paragonata alla fiamma di una candela: per dissipare il buio deve essere stabile ma anche luminosa.
Per ottenere l’illuminazione, Shamata e Vipassana singolarmente non sono di grande aiuto:
Vipassana senza Shamata è instabile e traballa come una fiamma al vento,
Shamata senza Vipassana manca di chiarezza come una fiamma debole che non consente di vedere.
Il metodo migliore, perciò, è quello di integrarle nella pratica simultaneamente”.
Machig Rinpoche